
Presentato l'Autobus del Jazz 2018
La sinergia tra il Bologna Jazz Festival, BilBOlbul Festival internazionale di fumetto e TPER, con l’importante sostegno del Gruppo Hera e dell’Assessorato alle Politiche di Welfare della Regione Emilia-Romagna, porta anche quest’anno al varo degli Autobus del Jazz, divenuti ormai uno dei simboli più riconoscibili della kermesse jazzistica: due speciali autobus di linea di TPER che dal 20 settembre sino alla fine del festival jazz gireranno per le strade di Bologna su linee ogni giorno diverse, con la loro livrea realizzata su misura per il BJF e sonorizzati con una colonna sonora jazz.
Per l’edizione 2018, il Bologna Jazz Festival ha deciso di affidare l’immagine non solo a un singolo importante disegnatore come Andrea Bruno, ma anche a un gruppo di persone con problematiche psichiche e/o comportamentali, assistite e guidate dall’artista incaricato. Il progetto, battezzato “Jazz, segni di libertà”, si è tenuto con la collaborazione de “Il laboratorio multimediale”, Cooperativa sociale Bologna Integrazione Onlus a marchio Anffas in convenzione con l’Azienda Usl di Bologna. Sono state coinvolte otto persone con disabilità psichica e intellettuale, che hanno lavorato con l’accompagnamento della musica jazz. Una selezione dei lavori prodotti si vedrà sui jazz bus, allestiti al loro interno come vere gallerie d’arte viaggianti. Queste opere saranno inoltre valorizzate in due esposizioni, al Binario69 di Bologna e al Torrione, sede del Jazz Club Ferrara, e verranno affisse nelle bacheche del centro cittadino in collaborazione con Cheap on Board, il festival dedicato alla street poster art, diventando così un artistico arredo urbano. I disegni saranno inoltre visibili anche sul materiale iconografico prodotto dal festival (programmi, adesivi…).
L’idea dei jazz bus prese forma per la prima volta nel 2010, grazie al sostegno di Hera. Ma è dal 2013 che il Bologna Jazz Festival caratterizza ogni sua edizione con uno speciale lavoro sulla propria immagine, affidato alla creatività di importanti illustratori, diversi di anno in anno, chiamati a interpretare l’iconografia jazzistica legata alla rassegna con un proprio lavoro originale. Il primo artista coinvolto fu Filippo Scòzzari. Poi, con il fondamentale apporto dell’Associazione Hamelin e BilBOlbul, si sono succeduti autori del calibro di Vanna Vinci, Manuele Fior, Gianluigi Toccafondo, Lorenzo Mattotti. Grazie a loro l’iniziativa è stata oggetto di un crescente apprezzamento.
«I percorsi dell’integrazione passano necessariamente attraverso una modifica dell’atteggiamento culturale nei confronti della disabilità», dice Elisabetta Gualmini, vicepresidente e assessore alle Politiche di Welfare Regione Emilia-Romagna. «Iniziative come “Jazz, segni di libertà” possono essere preziose per attivare processi empatici, di rispetto e inclusione. Per questo siamo lieti di sostenerla. Faccio dunque i miei auguri e i sinceri complimenti agli autori dei disegni e all’artista che li ha guidati».
«Sono tanti i motivi per cui, anni fa, abbiamo sposato il lancio degli Autobus del Jazz», dichiara Giuseppe Gagliano, direttore centrale relazioni esterne del Gruppo Hera. «C’era e c’è l’intenzione di promuovere un’importante manifestazione culturale, ma c’è anche l’idea che tutto questo vada fatto on the road, fra la gente, dove è giusto che il jazz non si stanchi di tornare. La scelta di un artista come Andrea Bruno», prosegue Gagliano, «ci consente inoltre di portare a bordo del bus i contributi di persone affette da disabilità psichica, incrementando la cifra inclusiva della kermesse, che ha nell’attenzione al sociale un tratto qualificante della propria offerta artistica, alla quale anche quest’anno Hera rinnova con convinzione il proprio sostegno».