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JAZZER HERA left

Enrico Zanisi sostituisce Enrico Pieranunzi per il concerto del 14 novembre

Dobbiamo comunicare che, a causa di uno sfortunato incidente, Enrico Pieranunzi non potrà eseguire la parte solistica del concerto del 14 novembre all'Unipol Auditorium, inserito nel programma del Bologna Jazz Festival 2018. Il pianista ha però personalmente individuato il suo sostituto in Enrico Zanisi, che negli ultimi anni si è imposto come la più notevole new entry nel pianismo jazz italiano.

Giovanissimo e già pluripremiato, Zanisi si presenterà quindi sul palco assieme alla ritmica di Pieranunzi (Luca Bulgarelli al contrabbasso e Mauro Beggio alla batteria), circondato dall’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna. Il concerto, realizzato in collaborazione col Gruppo Unipol, sarà affidato alla direzione Michele Corcella, autore anche degli arrangiamenti del programma dedicato alle musiche di John Lewis, ricche di intrecci tra jazz e classica.

Enrico Zanisi, romano, classe 1990: vederlo inclinato sulla tastiera fa pensare a un Bill Evans (e sentendolo alle prese con una ballad il paragone non è peregrino). La vittoria del Top Jazz 2012 come “miglior nuovo talento” del jazz italiano è solo uno dei numerosi riconoscimenti di una carriera che in breve tempo ha preso un incredibile slancio. Il Cd in trio Life Variations (2012) è stato il biglietto da visita che lo ha definitivamente consacrato: lirismo e swing istintivi, una tavolozza espressiva di una maturità impensabile per un ventenne. Ma eloquente era già il suo disco d’esordio (Quasi troppo serio, 2008), in cui si distinguevano la profondità delle sue composizioni e la curiosità verso un repertorio che si allargava da Robert Schumann a Burt Bacharach, focalizzandosi anche sugli standard. Oltre a guidare un proprio trio, Zanisi vanta collaborazioni con Giovanni Tommaso (negli Apogeo), Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Francesco Cafiso, Roberta Gambarini, Sheila Jordan, David Liebman, Andy Sheppard. Nella sua più recente prova discografica da leader, Blend Pages (2018), lo si ascolta in compagnia di Gabriele Mirabassi e Michele Rabbia.

La produzione di cui Zanisi sarà protagonista al Bologna Jazz Festival gli fornirà la cornice più sontuosa, un’orchestra sinfonica a pieni ranghi oltre alla ritmica jazz, per poter intrecciare in un percorso unitario la pluralità dei suoi interessi musicali: dalla tastiera emergerà un’affascinante narrazione in movimento dalla musica barocca al bebop. Sui leggii ci saranno musiche di John Lewis (ergo del Modern Jazz Quartet) arrangiate da Michele Corcella, sul palco anche come direttore. Pur prelevando dal repertorio del gruppo che per primo ha fuso insieme musica jazz e classica con credibilità estetica e risultati passati alla storia, Corcella evita ogni riferimento diretto al MJQ, proiettando la musica su un piano più universale, meno legato all’esperienza da cui è nata.

Il repertorio abbraccia l’ampio spettro espressivo delle composizioni di John Lewis, in particolare le pagine ispirate alla cultura rinascimentale e barocca tra Francia e Italia, composte tra gli anni Cinquanta e Settanta. Ci sono la celebre Django, un tombeau in omaggio a Django Reinhardt, in cui il grande chitarrista gitano viene celebrato come un aristocratico della cultura francese; il dolente e dinamico Blues in A Minor, parte di una serie di blues nelle tonalità del nome BACH (Sib, La, Do, Si); estratti di colonne sonore per il cinema (l’incantevole valzer Skating in Central Park); l’omaggio alle città italiane (la ballad Milano); estratti dalla suite “The Comedy”, dedicata alla commedia dell’arte, di cui si ascolteranno Spanish Steps (dedicato a Piazza di Spagna) e Piazza Navona. E non potevano mancare le fughe, tra cui Concorde e Vendôme (ispirate a due celebri piazze parigine) e Three Windows, una fuga tripla ispirata ispirata alle luci e ai colori di Venezia. Ognuna di queste fughe è preceduta da un preludio scritto appositamente da Corcella.

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